sabato 31 maggio 2008

Bookmarks Puntata 20 - 31 Maggio 2008


Ben trovato, viaggiatore dell’etere, su Bookmarks, la trasmissione radiofonica che non si attacca al lavoro del tuo dentista. Troppo educati qui in redazione, troppo amorevoli, convinti come siamo che se qualcuno ruba una fiore per te, sotto sotto c’è una web-strip.
Incredibile, la passione per gli spot degli anni ottanta non passa mai.
Ma torniamo a noi, perché se Malizia è profumo di intesa, qui a Bookmarks oggi si sente l’odore di un piccolo capolavoro dell’umorismo contemporaneo. Stiamo parlando della serie dal titolo RX, scritta e matitata da Roberto Gionta, in arte Roberto Gionta.

Se pensate che RX sia uno strano nome per un fumetto, non oso pensare come prenderete la notizia che è anche il nome proprio del suo protagonista. Non è dato sapere se si tratti di iniziali o di semplice crudeltà da genitori, sta di fatto che il giovane RX, questo destino ingrato fa di tutto per meritarselo. Questo ed altri, a dire il vero.

Studente universitario per modo di dire, perdigiorno a tempo pieno, il nostro eroe ha un solo desiderio: vuole essere un figo. La smania di prevalere e di essere finalmente un vincente, ammirato dalle folle e dalle piazze, è la molla principale delle sue azioni. I problemi però sono due: il primo è che RX è un cinico bastardo, capace quasi di tutto pur di raggiungere il suo risultato. Il secondo è che è un vero e proprio sfigato, e la meta prefissa gli rimane sempre irraggiungibile.

Di volta in volta RX è posto di fronte alla dura realtà; sogna una vita di soddisfazioni, di belle donne adoranti e disponibili, di adulatori pronti a tutto pur di soddisfarlo, mentre la sua esistenza si riassume più o meno in quanto segue: due amici sfigati quanto lui, che il più delle volte sono complici e vittime solidali delle sue pessime figure, una nonna come coinquilina, una splendida ragazza che ci starebbe anche volentieri, ma con cui lui riesce a rovinare sempre tutto. Unica valvola di sfogo delle sue frustrazioni è il ragazzino dei vicini, vera zecca insopportabile, prototipo del piccolo rompipalle, di cui però RX riesce spesso a vendicarsi, con scherzi atroci e notevoli dimostrazioni di gratuita immaturità. Se aggiungiamo a questo quadretto la presenza del Signor Morte, tristo mietitore incaricato di prendersi l’anima del protagonista, ma troppo amante della birra per portare a termine l’incarico, ecco che ci troviamo con un inesauribile potenziale di situazioni assurde.

E questo potenziale è oro nella mani del signor Gionta, che ne ha saputo trarre una serie di grandissima potenza comica. Spregiudicato e senza freni, Roberto non esita a costruire la battuta senza preoccuparsi troppo di andare per il sottile. Poco ricercato o raffinato, esattamente come il suo stile di disegno, Roberto Gionta è l’amico spiritoso, magari ogni tanto un po’ volgare, ma sempre intelligente e divertente che tutti vorrebbero in compagnia. Dateci retta quando vi diciamo che a volte una vignetta di RX è in grado di stendervi a terra in preda alle risate. Avete presente quelle da addominali intorpiditi? Ecco, quelle lì. Si scherza sul sesso, sulle donne, sugli amici, sulla tivù. Si scherza per il gusto di scherzare, senza mezzi termini e senza troppo riguardo per nessuno.

Tra l’altro il nostro allegro burlone non si fa mancare niente e scorrendo l’archivio della serie è facile incappare nelle dichiarazioni d’amore di Gionta per il suo mezzo d’espressione: il fumetto. Con una certa frequenza infatti assistiamo all’incursione di personaggi notissimi dei comic americani e nostrani, da Rat-man ai Fantastici quattro, nonché, vera e propria chicca, alle comparsate degli amici fumettari dell’autore. Così può capitare che una vignetta di RX sia disegnata da Eriadan, o che a dialogare con il Signor Morte capiti l’Orso Ciccione di Flavio Nani, in veri e propri crossover da antologia.

Questa strip da buttare il telecomando, la trovate sul bellisimo sito www.rxstrip.it. Insieme ai lavori di molti altri bravi fumettari della rete, RX ha trovato una suo spazio cartaceo sulla raccolta Strrrippit, con tre erre e due pi, edito nel 2007 da Grrrzetic editore.
Ma voi cosa state aspettando? Di corsa a farvi quattro risate con le storie di vita vissuta di RX, mentre qui in redazione fervono i preparativi per la nostra prossima puntata, che, annuncio ufficiale, sarà l’ultima di questa prima stagione di Bookmarks.

Quindi orecchio alla penna, perché la prossimavolta che ci leggerete\ascolterete su queste pagine o sulle frequenze del Garage Ermetico (su Radio Kairos sabato dalle 13 alle 14 e su Radio Sherwood la domenica, in ritardo di una puntata, dalle 13 alle 14), sarà l'ultima per un po' di tempo.

Quindi appuntamento a settimana prossima.
Fedeli alla linea ragazzi e leggete tante strip.


Ascolta la puntata :






sabato 24 maggio 2008

Bookmarks, puntata 19 - 24 Maggio 2008


Cari amici del Garage Ermetico, salutate con entusiasmo il ritorno di Bookmarks, la pillola radiofonica senza controindicazioni, integratore di web-comic per il vostro intestino pigro.
Quindi pronti con un bel bicchierone d’acqua e check it out, let’s rock, give it away e tutte quelle frasi lì superfighe che direbbe un vj superfigo, perché per la terza volta la redazione ha deciso di espatriare e di prendere in esame un fumetto statunitense.

Dopo Dork Tower e Pvp, direttamente da oltreoceano, è il turno di Ctrl+alt+del, di Tim Buckley. Iniziamo con il dire che CAD non ha in comune con gli altri due soltanto la nazionalità, ma anche il tema di fondo, ovvero lo sguardo satirico e divertito su un gruppo di giovani irrecuperabili nerd. Fumetti e pc: di questo sono fatte le striscie on-line. Naturale quindi che i protagonisti e i realizzatori di queste opere ci parlino di universi spesso molto simili, e di comuni manie giovanili. Come moltissime web-strip nate negli ultimi anni Cad parla di videogiochi, la principale, dominante passione dell’autore e del suo protagonista, che risponde al nome di Ethan MacManus.

Definire Ethan un idiota è abbastanza riduttivo. Definirlo socialmente pericoloso è già meglio, per quanto incompleto. A dirla tutta è un maniaco compulsivo del joypad, delle consolle, di qualsiasi piattaforma per videogiochi. Pure fortunato, visto che finisce trovare lavoro in un negozio del settore, per farsi sopportare da un paziente amico in odore di santità e per inciampare nell’unica ragazza al mondo che potesse innamorarsi di lui.

Il primo dei due disgraziati è Lucas, programmatore informatico con la missione di tappare i buchi della mente malata di Ethan. Costretto a sopportare per anni le follie del suo coinquilino, si toglie grandi soddisfazioni sconfiggendolo sonoramente nei videogame di strategia, in cui gli è nettamente superiore. Se anche lui non fosse un giocatore appassionato, probabilmente si sarebbe da tempo gettato dalla finestra.

Destino a cui ogni giorno scampa per miracolo Lilah Monroe. Lilah si presenta sulla scena come un miraggio: insomma, le ragazze carine non giocano ai videogiochi no? Errore, perché questa morettina incredibilmente caparbia sogna di divenire una professional gamer: una giocatrice di professione. Sventurata, si innamora di Ethan. La beffa è che lui la corrisponde e a lei tocca gestirlo quotidianamente. Un impegno, capirete, ai limiti dell’esaurimento nervoso.

Se a qualcuno restassero dei dubbi, l’unico grande tema di CAD sono i videogiochi, con qualche incursione nei classici temi connessi all’argomento: Guerre stellari, Signore degli anelli, fumetti ed altri feticci classici dei nerd. L’ironia spietata ed esplosiva di Buckley spazia dalle situazioni impossibili in cui Ethan si caccia nella vita reale ai trip mentali in cui si immedesima con i protagonisti dei suoi giochi preferiti.

Con alle spalle quasi sei anni di storia, CAD ha subito un’evidente evoluzione soprattutto nei disegni, dalle prime caratterizzazioni grafiche molto standardizzate, ad una maggiore versatilità sia nel tratto che nelle colorazioni. Non vale la stessa cosa per lo stile narrativo. Buckley ripete da sempre la stessa formula ormai collaudata, che ormai gli calza a pennello. Lo salva dalla monotonia la leggerezza della serie. Diversamente dai suoi cugini John Kovalic e Scott Kurtz, Tim non ha grandi doti d’artista, non è in grado di calarsi in panni più seri ed impegnati e lo sa, pertanto si limita saggiamente a strappare la risata al lettore e mandarlo a casa contento.

Sua vera scelta di originalità è invece quella di gettarsi, udite udite, nell’animazione della sua web-strip. Ebbene sì, molte strisce di CAD sono state convertite in brevi cortometraggi che potete trovare su youtube e che, fino ad un paio d’ani fa, erano un appuntamento fisso per gli appassionati della serie, salvo poi interrompersi bruscamente quando gli episodi sono stati addirittura raccolti in DVD e messi in commercio.
La serie invece continua su www.ctrlaltdel-online.com, sito su cui è possibile ordinare i tre volumi antologici autoprodotti e pubblicati tra il 2004 ed il 2006.

Mi raccomando, ragazzi, non solo playstation,ma ogni tanto venite a divertirvi su queste pagine e sulle frequenze del Garage Ermetico (su Radio Kairos sabato dalle 13 alle 14 e su Radio Sherwood la domenica, in ritardo di una puntata, dalle 13 alle 14).

E via, anche per questa settimana è tutto. Noi della redazione, che continuiamo a sfidarci soltanto a Mario Bros e Puzzle-bubble, vi invitiamo come sempre a riascoltarci su http://ztrudel.blogspot.com. Voi, tra un torneo di Halo e l’altro, leggete tante strip.


Ascolta la puntata :






sabato 17 maggio 2008

Bookmarks Puntata 18 - 17 Maggio 2008


Benvenuti ancora una volta nello spazio di Bookmaks, i cinque minuti di radio meno ben disposti nei confronti dell’estate, visto che la redazione la passerà sudando sette camicie per selezionare, valutare, analizzare, rosolare e poi glassare le prossime strip da cuocere in forno a 200 gradi e servire guarnite tra i vostri preferiti.

Ok, quando avete finito di compatirci e di organizzare i vostri viaggi verso spiagge assolate, mettetevi comodi e concentrati, perché vi aspetta la puntata più accademica del nostro programma. Del resto lo impone la strip che vado a presentarvi quest’oggi, ovvero Nestore, di Enrico Trentin, in arte ET. E non iniziate tutti a fare i simpaticoni con il ditino, “telefono casa” o quelle cose lì. Davvero, seri e concentrati tutti quanti perché Nestore non è una strip come le altre.

Dunque, diciamo di poter dividere il mondo in due: da una parte le persone teoriche, i filosofoni, che cercano affannosamente una spiegazione, una ragione, una visione generale delle cose. Dall’altra le persone pratiche, che quei precetti li mettono a buono o cattivo uso, magari senza rendersene conto, oppure senza nemmeno conoscerli. Ci siamo fin qui? Bene.

Detto questo ci tocca definire un terzo gruppo di persone, che riescono ad essere l’uno e l’altro contemporaneamente. Che insomma riescono a fare teoria mentre la mettono in pratica. Non confondiamoci, non parlo di un personaggio in grado di fare ora l’una ora l’altra cosa, ma entrambe contemporaneamente. Mica facile no? Eccoci qui, Enrico Trentin è proprio un rappresentante di questa categoria. Nestore, infatti, è il più classico esempio di Metafumetto. E cioè un fumetto che parla di fumetto.

Protagonisti principali della strip sono Nestore, manco a farlo apposta, ed il suo autore. Fra i due è in atto una sorta di battaglia senza tregua. E’ abbastanza evidente che si sopportano a fatica e che non si lasciano scappare l’occasione di farsi ogni genere di dispetto, così per il gusto di farlo. Il problema è che Nestore, con i suoi occhiali e la barbetta incolta, è prigioniero della carta e delle vignette, mentre Enrico è un essere umano in carne ed ossa, dotato di tutte le armi di un fumettista. Matita, pennini, retini, e la temibilissima gomma, che potrebbe mangiarsi il povero Nestore da un momento all’altro. Una lotta impari. Fortuna che il buon ET ha il cuore grande e che ogni scarrafone è bello a mamma sua, altrimenti il povero personaggio non avrebbe vita lunga, con la linguaccia che si ritrova e che usa per criticare e mettere in imbarazzo il suo creatore.
Raccontata così sembra semplice ed invece Nestore è una strip di grande complessità, un dialogo tra un personaggio parlante ed un autore muto, che interviene sulla pagina tramite l’immagine fotografica dei suoi strumenti di disegno, che invadono le strisce per cambiare, cancellare, modificare, in risposta alle polemiche Nestoriane.

Ogni battuta, ogni situazione, ogni singolo spunto narrativo è un’analisi, uno sguardo su un aspetto del fare fumetto. Non importa che sia un dettaglio tecnico grafico o un luogo comune narrativo: tutto il bagaglio del raccontare tramite le immagini e le parole è materiale nelle mani di ET, che dimostra di conoscerlo perfettamente, traendone ogni volta un paradosso abilmente costruito. Il bello è che, dopo la lettura di ogni striscia scatta il riconoscimento, ci si rende conto che sì, le cose stanno proprio così, e un nuovo pezzo della magia del fumetto ci è stato svelato. E’ qualcosa che si ritrova in pochissimi autori, come Leo Ortolani o Tito Faraci, con la differenza che in nessuno è così dichiarato ed evidente e in nessun altro caso ci è capitato di assistere ad un’opera totalmente votata al metafumetto, senza altri piani narrativi.

Miracolo dei miracoli: pur essendo così tecnico, così apparentemente dedicato agli addetti ai lavori, NestoRe risulta sempre e comunque divertente e scatena risate aperte, piene, non quei risolini compiaciuti da intellettuale che la sa lunga e che l’ha capita solo lui.

I lavori di ET si possono leggere sul blog personale di Enrico: nestore.splinder.com fatta eccezione per le prime cento strip, che sono state rimosse. Per leggerle infatti, dovrete ordinare sul sito stesso o alla vostra libreria di fiducia, il volume in cui sono state diligentemente raccolte nel 2006 dall’editrice Agorà Factory, con il titolo NestoRe - Battibecchi fra un fumetto e il suo disegnatore. Gustosa chicca la prefazione di Rocco Tanica, tastierista degli Elio e le storie tese, di cui Enrico è fedele ammiratore.

Sperando di avere scatenato la vostra curiosità per un fumetto così unico nel suo genere, vi ricordiamo che potete leggere ed ascoltare le nostre puntate sul blog – archivio ztrudel.blogspot.com
e vi diamo appuntamento sulle frequenze del Garage Ermetico (su Radio Kairos sabato dalle 13 alle 14 e su Radio Sherwood la domenica, in ritardo di una puntata, dalle 13 alle 14).

A risentirci a presto metaascoltatori.
Fateci contenti e leggete tante strip.


Ascolta la puntata :






sabato 10 maggio 2008

Bookmarks Puntata 17 - 10 Maggio 2008


Orrore, orrore, ho visto un ramarro marrone che correva nel prato verde.

Benvenuti su Bookmarks, disorientati ascoltatori del Garage Ermetico e perdonatemi tanto, ma desideravo da sempre sfoggiare alla radio la mia orgogliosa erre moscia. Ora che l’ho fatto sopporterò con gioia la giusta sassaiola che subirò da Andrea e Laura. E’ stata una collaborazione breve, ma intensa.

Bando alle ciance e passiamo al racconto della strip di oggi, che tra l’altro va a toccare il più impegnativo degli argomenti. Non ci credete? Beh allora vuol dire che siete quella sparuta parte della popolazione che ha capito l’amore ed i suoi meccanismi. Paco, il nostro autore di oggi, è uno che invece ancora si interroga e, fedele allo storico monito “se non puoi capire qualcosa descrivilo”, ha deciso un bel giorno di pubblicare un web-comic dal titolo Paco & Bianca.

Celando la propria identità dietro un nome d’arte che lui stesso definisce “poco furbo” perché tra i più comuni al mondo, Paco si tuffa con un agile carpiato nella propria sfera personale, esibendo il carattere autobiografico della sua serie e coinvolgendovi direttamente la fidanzata. Una scelta coraggiosa e con risvolti evidenti sulla produzione della strip.

Ciò che sappiamo dei due protagonisti e delle persone a cui sono ispirati è quasi sempre frutto della lettura delle strisce e dei pochissimi cenni biografici che Paco segnala presentandosi al lettore. Lui è un informatico, studente in dirittura d’arrivo agli albori, dottore di ricerca oggi. Napoletano, miope, pigro, innamorato. Spesso convinto di essere un abile stratega dei rapporti di coppia. Spesso smentito dagli eventi.

Lei è una quasi psicologa, lunghi capelli neri, gran fiuto per le bugie. A caratterizzarla forse maggiormente una pazienza non proprio salomonica, oltre alla consueta astuzia femminile, puntualmente superiore e quasi sempre vincente su quella del compagno.

Paco & Bianca è questo: cioè nient’altro che Paco e Bianca. La serie è estremamente semplice nel suo concetto di base e non fa altro che illustrare la vita quotidiana dei due protagonisti. Quasi tutto il resto del mondo è bandito dal fumetto. Un po’ come gli adulti scompaiono dalle strisce dei Peanuts, così tutto ciò che è esterno alla coppia è invisibile ai nostri occhi. Sappiamo che esiste quando Paco telefona al proprio dispotico capo, o quando parla con sua mamma fuori campo, ma non ci è mai mostrato apertamente. Tutto ciò che accade di veramente importante, tutto ciò che davvero ci deve interessare, è il filo dei rapporti tra i nostri eroi innamorati.

Paco ci conduce per mano nella rete di piccoli eventi dall’importanza colossale che caratterizza la vita di ogni giovane coppia, tutti risolti nel tempo di una strip, tutti comuni a chi abbia avuto suo malgrado a che fare con l’amore e con l’altro sesso. Se il cliché è quello del litigio per futili motivi, non mancano momenti più pacati e addirittura scene apertamente romantiche, di quelle che strappano dei commossi “ooooh, che carini” anche ai più rudi taglialegna della Valcamonica.

A tenere insieme il tutto ci sono da un lato la vitale ironia e la verve comica di Paco, abile nel giocare con le contraddizioni ed i luoghi comuni sui due sessi, e dall’altro l’infinita grazia di cui ci dà prova su ogni argomento, ricordandoci a tratti lo sguardo aggraziato e sorridente di autori diversissimi da lui, come Frank Cho o Walt Kelly. Il fatto è che quando leggiamo Paco & Bianca è impossibile non avvertirne la componente autobiografica. Come in un vero e proprio blog, la strip prende la forma di un diario, cita eventi della vita reale dei protagonisti e ne è influenzata direttamente. Paco ci avverte di pause per la preparazione degli esami, interrompe la serie quando la vera Bianca, parte per studiare all’estero. Soprattutto, riversa nel fumetto tutta la cura che si ha per qualcosa o qualcuno a cui si tiene veramente, riuscendo spesso a comunicare questo sentimento anche al lettore, quasi costretto ad affezionarsi ai personaggi come ad una coppia di amici.

La semplicità aggraziata della narrazione è rispettata dalla veste grafica, asciutta ed essenziale, costante nel tempo, nonostante qualche aggiustamento nelle anatomie, improntate ad un super deformed a metà tra la scuola classica delle strip i manga giapponesi.

La serie, che trovate sul sito www.pacoebianca.it, non ha mai avuto l’onore di una raccolta in volume, ed è ahinoi attualmente interrotta al Dicembre del 2007. Sperando che i problemi tecnici che l’hanno costretta ai blocchi si risolvano presto, voi potete riascoltare la nostra puntata di oggi e quelle precedenti all’indirizzo ztrudel.blogspot.com.

Come sempre tenete d'occhio queste pagine e d'orecchio le frequenze del Garage Ermetico (su Radio Kairos sabato dalle 13 alle 14 e su Radio Sherwood la domenica, in ritardo di una puntata, dalle 13 alle 14).

Mi raccomando cuori infranti, leggete tante strip.


Ascolta la puntata :






sabato 3 maggio 2008

Bookmarks Puntata 16 - 3 Maggio 2008


Ascoltatori ed ascoltatrici ben trovati e ben trovate. Scusateci tanto se vi accogliamo così nel disordine, ma si sa, i traslochi sono una gran noia incomoda. Portate pazienza per i mobili ancora da sistemare e la polvere sparsa un po' dovunque. Soprattutto perdonate me, che oggi vi privo della puntuale performance di Davide Curioso alla conduzione di Bookmarks, la trasmissione che si annida tra i vostri preferiti e ci infila fumetti a tradimento. Chi sono io? Claudio Scaccabarozzi, conduttore panchinaro. Tanto piacere. Come dite? Il piacere è solo mio? Evviva, un buon esordio è la chiave del successo.

Ma parliamo di web strip, come da buona abitudine del programma. Oggi è il turno dell'opera scritta e disegnata dal giovane autore palermitano Alberto Turturici, in arte Albo. Si tratta di MoStrip: sì, insomma, la strip dei mostri. Non spaventatevi però, non si tratta di una serie horror, bensì della vicenda di tre ragazzi simpatici dalle fattezze non proprio normali, diciamo. Protagonista principale ed evidente alter ego dell'autore è Duke, comparso anni fa sul blog di Albo, intento a premere F5 a raffica per aumentare il conteggio visite.

Capigliatura a cespuglio e perenne maglietta a righe, Duke è un adolescente dalla pelle viola intento a sopravvivere al più spaventoso dei processi: quello della crescita. Armato di una fantasia piuttosto bizzarra, affronta le minacce consuete della sua età:le interminabili ore di scuola a rischio interrogazione come le schermaglie informatiche con un frigorifero a luci rosse. Ehm, vi dicevamo della fantasia bizzarra no? La chitarra è il suo sogno, il rock il suo credo, le canzoni napoletane la sua kryptonite. E' sufficiente l'attacco di Malafemmena, per dire, a ridurlo in lacrime e posizione fetale.

Inseparabile come le dita di un bimbo che ha giocato con l'attack, al suo fianco c'è Butch, l'amico di sempre. Grande, grosso, verde, due bulloni all'altezza delle tempie. Vi dice qualcosa? Beh, non fatevi troppo intimorire dall'aspetto, perché Butch in realtà ha un animo sensibile e nutre un'amicizia sconfinata per Duke, condividendone le passioni fondamentali.

A completare il trio c'è Alice. I più avveduti avranno già il sospetto: con i suoi cnini aguzzi e la gradevole carnagione pallida, la piccola vampira ha fatto girare la testa ad entrambi i mostriciattoli. Non temete però, l'amicizia di Duke e Butch è più forte anche della rivalità in amore e resiste senza scossoni alla scelta di Alice, innamorata dell'imbranato protagonista di cui attende a lungo il primo passo. Tanto carina quanto ragionevole è un'eccezione in un mondo di squinternati.

Ed ecco i loro amici: normali esseri umani finalmente. Normali? Siamo sicuri? Normale Boney, ipocondriaco emaciato e scheletrico alla perenne ricerca di una nuova incurabile malattia? Oppure la bieca sfruttatrice Harvey che lucra su ogni disgrazia? Per non parlare di Waark che tecnicamente non è un umano, ma un parrucchino alieno in possesso del corpo di un ragazzino.

Come avrete intuito dal rapido elenco di assurdità, MoStrip è una serie in tutto e per tutto umoristica. Albo scrive e disegna con l'obiettivo della battuta e con lo scopo preciso di far ridere il lettore. E ci riesce spesso e bene, grazie alla varietà della sua ironia e alla sapiente chimica tra i caratteri dei suoi personaggi. La serie non si svolge secondo una progressione narrativa, ma è fatta di temi ricorrenti, ripresi di volta in volta, di brevi saghe di poche tavole e spesso di strisce autonome e godibili di per sè. L'immediatezza e la semplicità sono tra i suoi maggiori punti di forza. Non fatevi ingannare però: nonostante la sua leggerezza MoStrip smercia sottobanco la metafora dell'adolescenza, età mostruosa per eccellenza e dell'accettazione di sé, tema mai esplicito ma ben visibile agli sguardi più attenti e sensibili.

Ed ora un po' di notazioni grafiche. Padrone di uno stile già maturo all'esordio, Albo ha saputo asciugare pian piano il proprio tratto, eliminandone la leggera dispersività. Meno spigoli, meno linee spezzate, più ordine e chiarezza per mettere in risalto un lodevole amore per i particolari ed accogliere al meglio il passaggio dal bianco e nero al colore, avvenuto provvidenzialmente nelle prime fasi della serie. Davvero ammirevole il livello a cui Albo è giunto nella regia della vignetta, ormai perfettamente a suo agio nella gestione degli spazi e delle inquadrature.

Abbiamo detto tutto? Quasi. Ci resta da dirvi che MoStrip lo trovate, con cadenza irregolare ma frequentissima, su www.shockdom.com/albo. Il sito è un vero e proprio blog che accoglie anche gli sfoghi di Alberto, strip parallele e vignette indipendenti. La serie è anche stata raccolta nel 2007 in un volume dal titolo MoStrip, l'abito non fa il mostro. E' ordinabile presso il sito della casa editrice Shockdom, che guarda caso è lo stesso che ospita la web-strip. Pratico non vi pare? Ora è veramente tutto, giusto il tempo di ricordarvi che potete riascoltare le nostre puntate su ztrudel.blogspot.com, e si chiude bottega per una settimana.

Voi, mi raccomando, leggete tante strip.
Su, su, non fate quelle facce tristi, noi torniamo tra una settimana sia su queste pagine che sulle frequenze del Garage Ermetico (su Radio Kairos sabato dalle 13 alle 14 e su Radio Sherwood la domenica, in ritardo di una puntata, dalle 13 alle 14).


Ascolta la puntata :