martedì 6 ottobre 2009

Bookmarks Puntata 33 - 6 Dicembre 2008



Bentornati su Bookmarks, diletti ascoltatori.
Settimana scorsa siamo entrati con la furia di un bisonte nel mondo dei giochi di ruolo, parlandovi di Deficients and Dragons, la strip di Emanuele Tonini. Oggi, tenendo fede alla promessa di sette giorni fa, ci addentriamo ancor più a fondo in quest’universo fantasy fatto di avventurieri, classi di personaggi, statistiche, valori di combattimento e dadi quasi sempre sfigatissimi. Prendeteci la mano e stateci vicini.

Esiste, tra le brume paludose dell’Ovest, una tenebrosa fortezza, un tempo apprtenuta ad un grande e saggio mago. Scende sotto la superficie per un imprecisato numero di piani, ed ospita una grande quantità di insidie. Da tempo però è oltretutto infestato da mostri malvagi al servizio di un potente scheletrico stregone di nome Xykon, centenaria minaccia alla pace del mondo. Ma un pugno di uomini e donne, anche se non tutti sono umani e non di tutti è chiaro il sesso, si è riunito coraggiosamente per combattere il non morto negromante. Hanno gambe e braccia a stecco, hanno testone rotonde ed espressioni stereotipiche, si muovono in un universo disegnato con grande precisione e semplicità, ed insieme sono The order of the stick, l’ordine del bastoncino, titolo della geniale, splendida, meravigliosa serie che stiamo per raccontarvi.

Roy Greenhilt è il capo. Guerriero temprato da millanta battaglie, guidato dal suo senso del dovere e dal giuramento incompiuto del padre ormai morto, alla vendetta contro il malvagio Xykon. Con in pungo la spada di famiglia guida i suoi compagni con coraggio e con alterna saggezza.

Suo braccio destro è Haley Starshine, figlia dell’ex capo della gilda dei ladri di Greysky. Pragmatica ed abile, si lascia distrarre dal suo giusto cammino di giustizia soltanto dalla sua passione per l’oro ed i preziosi in generale…o è il contrario?

Beh, che importa, quando a ricondurla sulla giusta via c’è Durkon, il nano sacerdote del dio Thor, talmente buono ed onorevole, ma talmente buono ed onorevole che…che la gente della sua razza l’ha cacciato via dalla comunità, ed ora viaggia con Roy in cerca di qualche malvagio da punire.

Il cammino dell’elfo, o dell’elfa…bah, chi ci capisce con questi orecchi a punta? Insomma, il cammino di Vaarsuvius, è invece sulla via della conoscenza, della scoperta dei segreti dell’universo e della padronanza assoluta della magia che lo tiene insieme. Terribilmente permalosa e vendicativa.

Quindi, se non volete farvi arrostire le chiappe, non provocatela come fa Belkar, l’halfling. Cos’è un Halfling? Un hobbit praticamente. Solo che Belkar non va in giro lamentandosi del suo destino crudele, con un servitore armato di padella. No, Belkar viaggia con l’Ordine per sete di sangue. In pratica è un serial killer allucinato e vizioso, un infido e pericolosissimo omicida lunatico.

E poi c’è Elan. Elan è un bardo. Sapete cosa fanno i bardi? Cantano. E parlano. Parlano tantissimo i bardi. Quelli idioti poi, di solito rovinano ottimi piani ed esasperano i loro leader. Sono sicuro che vi starete chiedendo se Elan è un idiota.

Beh, lo lascerò scoprire a voi perché The Order of the Stick, seppure sia una lettura a volte un po’ tecnica e settoriale in alcuni punti, è assolutamente irrinunciabile. Rich Burlew infatti è un narratore ed un umorista con i fiocchi. Volete una prova? Vi daremo un indizio. The start of Darkness, il primo dei volumi in cui la serie è stata raccolta nel Regno Unito, tra molti premi vinti come web-comic, è arrivato secondo nella categoria “miglior graphic novel” degli inglesi Eagle Awards. Sapete chi ha vinto? Alan Moore.

Ebbene amici esco allo scoperto: secondo me Rich Burlew è un genio. Con i suoi coloratissimi stickman, ha saputo creare un miracoloso universo che tiene insieme l’atmosfera epica del fantasy e la comicità slapstick, una storia solida, appassionante e senza intoppi e la burla satirica sulle regole del suo gioco di ruolo preferito. E qui casca un po’ l’asino del tecnicismo di questa serie. I personaggi infatti sono perfettamente consapevoli di come funziona la loro esistenza. Parlano senza ritegno di punteggi di forza e di saggezza o di punti esperienza da accumulare, costruendoci sopra chiuse comiche splendide, ma forse oscure a chi non sia della cricca dei giochi di ruolo.

C’è da dire però che questa caratteristica, endemica nelle prime fasi del fumetto, si fa sentire sempre meno, lasciando più spazio all’intreccio e ad una comicità accessibile. La qualità migliore di Burlew è infatti forse l’abilità nel caratterizzare i suoi personaggi e far interagire le loro personalità per metterle in ridicolo. Se i gamers vi riconosceranno i luoghi comuni del loro gioco preferito, ai nuovi arrivati non fregherà assolutamente nulla, perché il valore di questa caratterizzazione è lì intatto, offerto a chiunque ne voglia godere.

Armatevi di un minimo di coraggio, amici, perché a mio avviso vale proprio la pena di affrontare qualche difficoltà di lettura per quella che è attualmente la migliore strip comica che possiate trovare in rete. Dove? Sul sito www.giantitp.com , nella sezione comics, assieme ad un altro lavoro di cui forse vi parleremo in futuro. Noi invece siamo sempre sia su queste pagine che sulle frequenze del Garage Ermetico (su Radio Kairos sabato dalle 13 alle 14 e su Radio Sherwood la domenica, in ritardo di una puntata, dalle 13 alle 14).


Alla prossima, eroici ascoltatori. Leggete tante strip.


Ascolta la puntata :






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