lunedì 8 febbraio 2010

Bookmarks Puntata 47 - 24 Aprile 2009



Amici amici amici del Garage Ermetico benvenuti su Bookmarks, la penitenza radiofonica che Dante s'è scordato di includere tra le cornici del Purgatorio. Prima di tutto, buon Primo Maggio in ritardo. Com'è stato il concerto? Siete per caso andati in gita durante il ponte? Avete almeno aperto gli scuri dellle finestre stamattina? Perché nel caso contrario, se siete rimasti tappati in casa, io vi capisco. Perché son tempi un po' inquietanti, periodi balordi, che succedon cose che non lasciano tranquilli. La febbre suina che non è suina, ma umana e non si capisce se c'è in giro un maiale con la faccia da assessore che infetta i consiglieri comunali. E poi son tornati i pirati, avete sentito? E allora tutti insieme un bel vaffangufo anche a Johnny Depp. Siamo all'assurdo, tipo che i panni sporchi delle famiglie ormai si lavano sui quotidiani gente, passandosi la palla come nel tennis, tra una volè e una Veronica.

Inquietante, non trovate? Cosa manca perché ci siano tutti i segni dell'apocalisse? Che i castori camminino sulla terra coi dinosauri? E allora tremate, amici miei, perché la strip in cui siete inciampati oggi casca proprio a fagiolo. Stiamo parlando di Beaver and Steve, l'esplosiva serie di James Turner.

Iniziata nell'ormai lontano 2004, Beaver and Steve si presenta sin da subito come la più classica delle buddy story: due amici per la pelle che ne combinano di tutti i colori, in cerca di guai da combinare o da subire. Steve, soprattutto, è un professionista nel creare problemi. Piccolo dinosauro verde basso e tarchiato, ha una fantasia talmente fervida che qualcuno dovrebbe metterci un tappo. Sembra incapace di starsene con le mani in mano. Il problema è che le coseguenze delle sue azioni sono quasi sempre spiacevoli per qualcuno. Quando non è impegnato tormentare qualche pericoloso animale di passaggio, probabilmente sta costruendo qualche tipo di macchina infernale che minaccerà di distruggere il mondo o di rovinargli la giornata. Qualcuno dovrà dunque metterci una pezza.

Questo qualcuno è spesso il suo amico Beaver, un castoro onesto e simpatico che ha la sventura di essere amico di Steve e di non saper resistere all'avventura. Realista e concreto, Beaver si trova spesso nella scomoda situazione di dover togliere dai guai il suo rettile compagno, subendoli frequentemente al suo posto. Ma siamo sicuri che al nostro amico dai giganteschi incisivi vada bene così e che senza Steve si annoierebbe a morte.

La serie, priva di un plot ben definito, si basa semplicemente sul rapporto tra i due personaggi, e costruisce di volta in volta le loro avventure prendendo spunto dalle occasioni più banali e dai motivi più assurdi. Vale tutto, dall'attacco alieno all'ora di pranzo al portale spazio tempo incontrato per strada. L'unica certezza è che ci sarà una storia assurda, esplosivamente comica, e che potrà accadere davvero di tutto in questo mondo anarchico e senza regole.

Senza regole precise è anche l'impianto grafico e narrativo che Turner da alla serie, che presenta di volta in volta tavole autoconclusive o brevi segmenti narrativi legati tra loro da una debole e saltuaria continuity, sempre però con una gag a chiudere ogni episodio. A fare da collante della storia sono i comprimari, pochi ma spassosissimi, che riappaiono spesso come veri e proprie tormentoni, come il folletto delle scarpe, minacciosa nemesi di Steve, Emotibot, esperimento di robot con sentimenti sempre in aggiornamento e sempre fallito, oppure il malvagio Panda.

Anche la costruzione della gabbia è variabile e sempre diversa nella composizione e nel numero delle vignette, che variano a seconda delle necessità narrative senza alcuno schema definito. James Turner è poi davvero perfetto nella sua caratterizzazione grafica, costruendo un mondo sfumato, spesso privo di un aspetto riconoscibile, coloratissimo ed allucinato come i suoi protagonisti. Anche il tratto, fatto di linee tremolanti e di uno stile volutamente impreciso, contribuisce all'atmosfera generale della serie.

Ma il grande punto di forza di questo giovane matematico britannico, è la sua capacità di fondere la parola e l'immagine per costruire le gag e risolvere le chiuse comice. Turner è un professionista nel trasformare i modi di dire in realtà. Ecco per esempio Steve che affronta i suoi demoni interiori, ed ecco che un piccolo diavoletto con tanto di ali di pipistrello tenta di sfuggirgli dalla bocca. Libertà, finalmente. Come amava fare Benito Jacovitti, James Turner sfrutta le metafore contenute nella sua lingua per trasformarle in realtà, con un dirompente ed inaspettato effetto comico.

Un'abilità che è stata notata anche dall'editoria inglese, tanto è vero che James oggi lavora a tempo pieno alla sua nuova serie, Super Animal Adventure Squad, per la rivista antologia DFC. Il che, pessima notizia, ha obbligato ad una pausa indefinita Beaver e Steve, le cui storie sono interrotte sin dall'anno scorso, in attesa che il nostro autore trovi il tempo per tornare ad occuparsene.

Nel frattempo, se come me siete innamorati di questo nonsense incrediblimente creativo, l'archivio delle trecento e passa strip prodotte sinora lo trovate all'indirizzo www.beaverandsteve.com.
Anche per oggi abbiamo finito, appuntamento a settimana prossima sia su queste pagine che sulle frequenze del Garage Ermetico (su Radio Kairos sabato dalle 13 alle 14 e su Radio Sherwood la domenica, in ritardo di una puntata, dalle 13 alle 14).

Buona settimana, castori e lucertole. Leggete tante strip.



Ascolta la puntata :






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