domenica 14 novembre 2010

Nerdipidia Puntata 5 - "Opera"


Sovrastrutturali amici del Garage Ermetico, siamo alla vigilia di un inverno duro e carico di insidie, che qui in redazione stiamo tranquilli solo perché quando il capo ci minaccia di dimezzarci lo stipendio, possiamo rispondergli con sprezzo del pericolo che lavoriamo gratis da quattro anni quattro, ah ah ah, che imbecille che è.

E però voi che non godete dei privilegi che abbiamo noi di Nerdipidia, l’enciclopedia del fumetto fatta per radio e per scherzo, sarà meglio che teniate gli occhi aperti, che i chiari di luna sono belli da guardare, ma se vi si avvicinano da dietro è meglio stare attenti.

E quanto mai adeguato al clima instabile ed incerto è l’argomento di oggi del Garage, ovvero la tutela del diritto d’autore, la garanzia economica e legale dell’unica ricchezza degli artisti e non solo, ovvero il frutto del loro genio. Quindi sulla nostra edizione pocket di Nerdipidia cerchiamo l’oggetto definitivo che il diritto d’autore difende e protegge: la voce di oggi è OPERA.

Opera. Sostantivo femminile singolare. Dal latino opus, operis che significa opera, lavoro, arte. E fin qui sembra facile. L’opera è il prodotto di un autore. Appartiene a lui, o a loro, visto che sappiamo che nel fumetto possono essercene più d’uno. Ma in realtà bisognerà mettersi d’accordo su cosa intendiamo.

Sì, perché in teoria l’opera è quella cosa che hai in mano quando hai finito. Quando sei l’autore e dici basta. Quando sei entrato nel tuo mondo, lo hai scritto, disegnato, gli hai dato vita sulla carta, te ne sei innamorato e a un certo punto hai trovato la forza di separartene e consegnarlo a qualcun altro. Se sei un autore di fumetto, allora quel mondo lì ha la forma di una o più vignette disegnate, probabilmente con su delle parole e dei dialoghi, ma non è detto. Come dire che un’opera è individuale un oggetto singolo realizzato da artisti. Tipo nella lirica la Traviata è un opera di Verdi. Nella scultura il David è un’opera di Michelangelo. Nel cinema Troppo belli è un’opera di merd…aurizio Costanzo. Nella musica l’omicidio di Lady Gaga è un’opera di carità.

Ma nel mondo del fumetto, questo discorso è un po’ più complicato. Perché sai, se sei un autore indipendente, uno che lavora su personaggi e storie solo sue, se sei il Will Eisner o l’Alan Moore di turno, che ti occupi di poche opere ben definite, di graphic novel, allora le tue singole opere sono identificabili senza bisogno di squadre di CSI. Ma per tutti quegli autori che lavorano su molti personaggi, che prestano le loro capacità alla serialità, quei disegnatori che mediano e realizzano le visioni di molti sceneggiatori, dove si trovano le loro opere? Provato io nel cassettone dell’armadio ma niente.

Per loro, che certamente non sono meno artisti solo perché disegnano l’Uomo Ragno invece che il parto della loro genuina creatività, che lavorano su archi narrativi già iniziati da qualcun altro a cui devono sovrapporre la loro creatività, c’è almeno un orsetto come premio di consolazione, o dobbiamo trovarci sconfitti dall’intellettuale di turno che dice "eh eh no, l’autore è solo quello che crea dal niente, l’arte è solo quella spontanea, l’opera solo quella coerente e coesa e conclusa nelle unità aristoteliche, eh eh eh, l’intellettuale solo quello con un lampione nel didietro. Eh."

No che non verremo sconfitti. I latini lo sapevano. L’opera è il lavoro, l’arte è l’insieme delle abilità, dei tratti, degli stili che rendono riconoscibile un autore, o un disegnatore attraverso le sue pubblicazioni, i suoi testi, le sue matite. L’opera è lavoro e il lavoro come lo chiamano a Napoli? A fatica. S’ha da faticà. Prestare la propria opera, si dice, le proprie abilità, l’insieme delle proprie capacità alla realizzazione di un fumetto, un comic, un’opera. Aaaah. Come godo a trovare le scappatoie e le possibilità della lingua.

E via, che anche oggi Nerdipidia ha contribuito a fare chiarezza su un argomento già chiaro a tutti, nel delirio di inutilità che contraddistingue ciò che è veramente geniale o veramente imbecille. Arduo decidere, eh ascoltatore?

Beh hai una settimana di tempo, prima che sia di ritorno con la prossima puntata, con un nuovo sproloquio enciclopedico su un’altra definizione di fumetto. Ti aspetto ssia su queste pagine che sulle frequenze del Garage Ermetico (su Radio Kairos sabato dalle 13 alle 14 e su Radio Sherwood la domenica, in ritardo di una puntata, dalle 13 alle 14).

Perché imparare è bello, ma magari anche no.

Ascolta la puntata :

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